#insKino 1 - Dom Hemingway

      Buongiorno a tutti! oggi inauguriamo una nuova rubrica (con hashtag, per giunta!) insKino! Ovvero "al Cinema". Vuol dire che vi parlerò di alcuni film che guardo in streaming (legalmente) quindi non troppo recenti sui vari siti ai quali sono abbonata. (ecco, magari un giorno vi parlerò di alcuni siti che fanno di queste cose).


     Bando alle ciance! Oggi vi parlo di un film che vede protagonista un sex symbol di qualche anno fa (e guardando le foto direi che lo è ancora). Film di qualche anno fa, Dom Hemingway vede protagonista Jude Law (personalmente già visto in Closer, Parnassus, Complicità e sospetti, L'amore non va in vacanza, A.I. Intelligenza artificiale, Sky Captain and the Wolrd of tomorrow, Alfie, Lemony snicket, Ritorno a Cold Mountain, Il talento di Mr. Ripley, Gattaca, Wilde e basta perché me so' stufata) nelle vesti di un quasi ex-detenuto. Quasi perché il film prende il via quando sta per uscire dal carcere, o meglio, durante un amplesso (non ho ben capito come nelle carceri londinesi permettano amplessi, e non ho ben capito se l'amplesso lo stesse effettivamente avendo con una donna). Amplesso che gli concede il tempo di un monologo (di circa 5 minuti) dove esalta la bellezza del suo pene (si, avete capito bene, del suo pene e non usando questo termine raffinato, eh) e di come debba essere esposto al Louvre e blablabla. Monologo iniziale che all'inizio vi farà sorridere, poi vi farà sbuffare, poi vi porterà semplicemente a comprendere che tipo di personaggio sia il nostro Dom Hemingway: simpaticamente pieno di se. 

     Dom Hemingway sta finendo di scontare una condanna di 12 anni per aver partecipato a una rapina. Ha coperto il suo complice (un noto pezzo grosso della malavita) e ha scontato la pena detentiva per intera. Ora che sta per uscire è pronto a riscuotere la propria parte, ad avere un "premio" per aver tenuto la bocca chiusa e (forse) a riallacciare i rapporti con sua figlia(interpretata da una certa Emily Clarke... - Daenerys Targaryen vi dice niente?-) , che non vede, appunto, da 12 anni.

Il film in sé è godibile, almeno all'inizio, sarete curiosi di sapere cosa combinerà questo pazzo esaltato. Poi però riuscirete ad intravedere il finale, e lì insomma vi sentirete un po' traditi. 
Sicuramente bella la scelta di alcune delle canzoni che accompagnano il film, in particolare quella di apertura "The Stand - The alarm" oppure quella in chiusura "The pixies - Debaser" .

La regia non è delle peggiori che io abbia mai visto, firmata da Richard Shepard, che si è distinto alla regia per I knew it was you, documentario su John Cazale, talento indiscusso (ma dimenticato) del cinema degli anni '80-'90. 

Consigliato? da me NO.

A meno che non siate amanti di film con botte, parolacce, volgarità e urla. -_- finale troppo prevedibile.

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