La donna che sbatteva nelle porte - Roddy Doyle
Dopo aver letto altre opere di Roddy
Doyle e aver creduto che fosse di sesso opposto a quello che è (non
me ne vogliate, ora sono confusa, non so se sia un uomo o una
donna,proprio non lo ricordo, in fondo la penna non ha sesso nè età)
mi aspettavo che questo fosse un romanzo ironico e leggero.
Tutt'altro "La donna che sbatteva
nelle porte" è davvero amaro. Ma attenzione non sto dicendo che
è illegibile. La storia è narrata in prima persona da Paula
Spencer, con feedback dal passato e descrizioni di infanzia e età
adulta. Paula a scuola, Paula con Carmel e Denise (le sue sorelle),
Paula che conosce Charlo (in realtà si chiama Charles), Paula che
perde la testa per Charlo e innamorato perso anche lui, si sposano. All'inizio anche il lettore si innamora di Charlo e del suo modo di fare spavaldo e anche oltre quando nelle parole di Paula c'è la speranza che il vero Charlo non sia quello delle botte e dell'alcool ma quello del cioccolato e la dolcezza, fino a quando.... arriva la spirale di degradazione, botte,
violenza, sangue, contusioni, bambini, uno dietro l'altro, nonostante
tutto. E' un romanzo coinvolgente, dipende ovviamente dal vissuto di
ognuno, ma devo dire che la storia di Paula prende e molto.
Il punto di vista di una donna che
sotto di sè vede solo la morte incapace di credere che suo marito
sia davvero così e capacissima di perdonare le botte dopo un solo
gesto gentile, un pezzo di cioccolato, ad esempio. E' un vortice e
insieme una catarsi quella che Paula è costretta ad affrontare, tra
l'indifferenza dei medici e delle infermiere che credono sempre alla
frottola "sono andata a sbattere contro una porta". Ci
spiega come si sente, come non riesca, come non veda via di fuga,
fino a che...
Si legge tutto d'un fiato, è un buon
libro, diversi dai soliti di Roddy, ma davvero un buon libro. Ne hanno tratto anche uno spettacolo teatrale, con interprete principale Marina Massironi.
Libro OK.
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